La panchina sotto
il sedere è diventata ormai scomoda, così come il caffè, che centellina nella
speranza l’aiuti a distogliere la mente dal bisogno di una sigaretta, è
diventato freddo ma non le importa. La luce filtra brillante tra le fronde vive
e l’ombra si è allungata sul piccolo parco giochi nella periferia di Chicago.
Distende le gambe e resta in contemplazione fino a che una presenza non si
deposita accanto a lei su quella stessa panchina. Non ha bisogno di guardare
per sapere che è qualcuno che conosce e quando la voce irrompe non sembra
sorprendersi.
- E’ cresciuto
tanto vero?
- Davvero.- Scommetto che ti manca molto.
- Mh.
Accosta il
bicchiere alle labbra, mordendo la plastica del salva-goccia, ruota lo sguardo
di scatto lateralmente per inquadrare il profilo che ha bisogno di un paio di
sguardi più prolungati per rispolverare tratti familiari. Stesso colore di
occhi, stessa linea del naso, la bocca uguale a quella del fratello, per il
resto diametralmente opposti.
- Jane come sta?
- Stanno smantellando, dovrebbero tornare a casa presto.- Bene, l’importante è che tornino sani e salvi.
- Senza dubbio.
Il silenzio tra
loro si fa pesante di parole non dette e tenute a stento tra i denti. Nell’esatto
momento in cui la cosa si fa insostenibile, come se percepisse naturalmente il
disagio, una piccola testolina chiara impatta contro il suo grembo dopo una
corsa a perdifiato, sudaticcio e affannato. Passa le dita tra le ciocche
impiastricciate e cerca di asciugarlo alla bene meglio perchè non si raffreddi
troppo. Il sorriso quando solleva lo sguardo e cantilena un saluto affettuoso
alla zia le apre il petto in due, così potente da farle perdere un colpo ogni
volta che i loro occhi si incontrano. Non può fare a meno di sorridere,
incontrollata, ogni volta che le piccole dita le aprono la mano, la cercano e
giocano con le sue. Sulla strada verso casa, mentre Liam corre avanti
inseguendo uno scodinzolante Mac che fa da protezione e da compagno di gioco
lei lo osserva in silenzio, almeno fino a che non torna quella voce che recita
la parte della coscienza.
- Io davvero non riesco a capire perchè ti torturi così.
- E’ complicato, Shannen.- E’ la tua risposta a tutto, ma non è che la vita sia semplice di suo.
- Questo lo so anche io, ma loro meritano di meglio
- Ne sei davvero così convinta? Perchè io so che mio fratello sarebbe più che felice di riaverti al suo fianco e a tuo figlio manchi più di quanto lui stesso immagini.
- ... Sei sempre una consolazione.
- Sono tua cognata, non devo essere consolante ma realistica.
***
La casa è
silenziosa. Di ritorno dall’ospedale dove il suo ex suocero è ricoverato ha
cucinato per suo figlio, lo ha osservato lavarsi i denti da bravo ometto,
faticare con il pigiamino ma alla fine spuntarla nonostante gambe e braccia non
volessero saperne di infilarsi nei fori corretti. Una storia veloce e poi si è
rintanata in salotto dove si è piazzata sul divano, incapace di riprendere
posto nel letto che un tempo era condiviso. Mentre rigira una fotografia tra le
dita, un paesaggio meraviglioso sperduto in territori che sembrano ancora
inesplorati lo scalpiccio di piccoli piedi le fa sollevare lo sguardo.
- Mummy?
- My love non dormi?- Nh-Nh, posso stare un po’ con te?
- Papà che direbbe?
- Lui mi ci fa dormire a letto con lui se non riesco a dormire!
- Davvero?
- Yep!
- Oh well, immagino che allora vada bene.
Solleva la
coperta per lasciargli spazio, le si arrampica addosso senza delicatezza,
probabilmente abituato a farlo sul fisico ben più prestante del padre ma lei
non emette un lamento. Assestato ha la testa contro il suo cuore, lo sguardo la
sbircia da sotto è brillante e curioso, non domanda ma fissa a lungo la foto
che stava guardando prima.
- Ti piace?
- Ah-ha, dov’è?
- Sai che non l’ho capito bene?
- Chi te la manda?
- Una persona molto importante per la mamma, è un po’ come se fosse il fratellino piccolo che non ho mai avuto.
- Gli vuoi bene?
- Certo my love
- Più che a me?
- Ah-ha, dov’è?
- Sai che non l’ho capito bene?
- Chi te la manda?
- Una persona molto importante per la mamma, è un po’ come se fosse il fratellino piccolo che non ho mai avuto.
- Gli vuoi bene?
- Certo my love
- Più che a me?
Lei sbuffa dalle
narici divertita. Piega il mento per baciargli la testa biondiccia che profuma
di pulito e di buono.
- No, però vorrei tanto che lo conoscessi, sai? Ti piacerebbe molto.
- E’ irlandese?
- He is, yes.
- Allora gli vogliamo il doppio bene, sì?
- No, però vorrei tanto che lo conoscessi, sai? Ti piacerebbe molto.
- E’ irlandese?
- He is, yes.
- Allora gli vogliamo il doppio bene, sì?
Le strappa una
risata di cuore mentre allunga le mani per carezzare la foto che tiene ancora
tra le dita, gliela cede, chiedendogli di trattarla con cura perchè ci tiene a
quegli scampoli, quei piccoli frammenti che Andre si lascia dietro. La rigira e
passa il polpastrellino lungo le lettere scribacchiate dietro, fingendo di
saper leggere quella grafia disordinata. Scivola più comoda sul divano, cingendo
la vita del figlio per tenerlo meglio addosso mentre lui chiacchiera, racconta
storie inventate guardando una foto di un posto lontano dove un pezzo di cuore
ha deciso, dopo essersi staccato, di piantare radici e stare bene, anche per
lei.
Chiude gli occhi e si lascia irretire dalla vocina soffice almeno fino a
che una mano non le si appoggia sulla guancia per ridestarla.
- Sing me a song, pleeeeeeeeeeeeease
Con il sonno che incalza, il tepore familiare di uno scampolo di felicità troppo raro per non prendersene cura recupera le forze, se lo tiene stretto addosso e lascia che la voce impastata accompagni entrambi in un posto molto più bello, dove "non fa troppo freddo. E la gente è buona. Basta che ti dai da fare e non si accorgerebbero del fatto che sei verde."
Heart beats fast
Colours and promises
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall?
But watching you stand alone
All of my doubt
Suddenly goes away somehow
One step closer
I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
Time stands still
Beauty in all she is
I will be brave
I will not let anything take away
What's standing in front of me
Every breath
Every hour has come to this
One step closer
I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
One step closer
One step closer
I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more