lunedì, giugno 18

A thousand years

La panchina sotto il sedere è diventata ormai scomoda, così come il caffè, che centellina nella speranza l’aiuti a distogliere la mente dal bisogno di una sigaretta, è diventato freddo ma non le importa. La luce filtra brillante tra le fronde vive e l’ombra si è allungata sul piccolo parco giochi nella periferia di Chicago. Distende le gambe e resta in contemplazione fino a che una presenza non si deposita accanto a lei su quella stessa panchina. Non ha bisogno di guardare per sapere che è qualcuno che conosce e quando la voce irrompe non sembra sorprendersi.

- E’ cresciuto tanto vero?
- Davvero.
- Scommetto che ti manca molto.
- Mh.

Accosta il bicchiere alle labbra, mordendo la plastica del salva-goccia, ruota lo sguardo di scatto lateralmente per inquadrare il profilo che ha bisogno di un paio di sguardi più prolungati per rispolverare tratti familiari. Stesso colore di occhi, stessa linea del naso, la bocca uguale a quella del fratello, per il resto diametralmente opposti.

- Jane come sta?
- Stanno smantellando, dovrebbero tornare a casa presto.
- Bene, l’importante è che tornino sani e salvi.
- Senza dubbio.

Il silenzio tra loro si fa pesante di parole non dette e tenute a stento tra i denti. Nell’esatto momento in cui la cosa si fa insostenibile, come se percepisse naturalmente il disagio, una piccola testolina chiara impatta contro il suo grembo dopo una corsa a perdifiato, sudaticcio e affannato. Passa le dita tra le ciocche impiastricciate e cerca di asciugarlo alla bene meglio perchè non si raffreddi troppo. Il sorriso quando solleva lo sguardo e cantilena un saluto affettuoso alla zia le apre il petto in due, così potente da farle perdere un colpo ogni volta che i loro occhi si incontrano. Non può fare a meno di sorridere, incontrollata, ogni volta che le piccole dita le aprono la mano, la cercano e giocano con le sue. Sulla strada verso casa, mentre Liam corre avanti inseguendo uno scodinzolante Mac che fa da protezione e da compagno di gioco lei lo osserva in silenzio, almeno fino a che non torna quella voce che recita la parte della coscienza.

- Io davvero non riesco a capire perchè ti torturi così.
- E’ complicato, Shannen.
- E’ la tua risposta a tutto, ma non è che la vita sia semplice di suo. 
- Questo lo so anche io, ma loro meritano di meglio
- Ne sei davvero così convinta? Perchè io so che mio fratello sarebbe più che felice di riaverti al suo fianco e a tuo figlio manchi più di quanto lui stesso immagini.
- ... Sei sempre una consolazione.
- Sono tua cognata, non devo essere consolante ma realistica.

***

La casa è silenziosa. Di ritorno dall’ospedale dove il suo ex suocero è ricoverato ha cucinato per suo figlio, lo ha osservato lavarsi i denti da bravo ometto, faticare con il pigiamino ma alla fine spuntarla nonostante gambe e braccia non volessero saperne di infilarsi nei fori corretti. Una storia veloce e poi si è rintanata in salotto dove si è piazzata sul divano, incapace di riprendere posto nel letto che un tempo era condiviso. Mentre rigira una fotografia tra le dita, un paesaggio meraviglioso sperduto in territori che sembrano ancora inesplorati lo scalpiccio di piccoli piedi le fa sollevare lo sguardo.

- Mummy?
- My love non dormi?
- Nh-Nh, posso stare un po’ con te?
- Papà che direbbe?
- Lui mi ci fa dormire a letto con lui se non riesco a dormire!
- Davvero?
- Yep!
- Oh well, immagino che allora vada bene.

Solleva la coperta per lasciargli spazio, le si arrampica addosso senza delicatezza, probabilmente abituato a farlo sul fisico ben più prestante del padre ma lei non emette un lamento. Assestato ha la testa contro il suo cuore, lo sguardo la sbircia da sotto è brillante e curioso, non domanda ma fissa a lungo la foto che stava guardando prima.

- Ti piace?
- Ah-ha, dov’è?
- Sai che non l’ho capito bene?
- Chi te la manda?
- Una persona molto importante per la mamma, è un po’ come se fosse il fratellino piccolo che non ho mai avuto. 
- Gli vuoi bene?
- Certo my love
- Più che a me?

Lei sbuffa dalle narici divertita. Piega il mento per baciargli la testa biondiccia che profuma di pulito e di buono.

- No, però vorrei tanto che lo conoscessi, sai? Ti piacerebbe molto.
- E’ irlandese?
- He is, yes.
- Allora gli vogliamo il doppio bene, sì?

Le strappa una risata di cuore mentre allunga le mani per carezzare la foto che tiene ancora tra le dita, gliela cede, chiedendogli di trattarla con cura perchè ci tiene a quegli scampoli, quei piccoli frammenti che Andre si lascia dietro. La rigira e passa il polpastrellino lungo le lettere scribacchiate dietro, fingendo di saper leggere quella grafia disordinata. Scivola più comoda sul divano, cingendo la vita del figlio per tenerlo meglio addosso mentre lui chiacchiera, racconta storie inventate guardando una foto di un posto lontano dove un pezzo di cuore ha deciso, dopo essersi staccato, di piantare radici e stare bene, anche per lei. 



Chiude gli occhi e si lascia irretire dalla vocina soffice almeno fino a che una mano non le si appoggia sulla guancia per ridestarla.

- Sing me a song, pleeeeeeeeeeeeease

Con il sonno che incalza, il tepore familiare di uno scampolo di felicità troppo raro per non prendersene cura recupera le forze, se lo tiene stretto addosso e lascia che la voce impastata accompagni entrambi in un posto molto più bello, dove "non fa troppo freddo. E la gente è buona. Basta che ti dai da fare e non si accorgerebbero del fatto che sei verde."



Heart beats fast
Colours and promises
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall?
But watching you stand alone
All of my doubt
Suddenly goes away somehow

One step closer

I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more

Time stands still
Beauty in all she is
I will be brave
I will not let anything take away
What's standing in front of me
Every breath
Every hour has come to this

One step closer

I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more

And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more

One step closer
One step closer

I have died every day waiting for you
Darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more

And all along I believed I would find you
Time has brought your heart to me
I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more