venerdì, maggio 11

L'Ombra

11.05.2027

Quando rimette piede al sicuro nel proprio covo fuori l'alba ha cominciato a scaldare i resti del Desert Side. Svestirsi dei panni di Neit inizia a diventare come uscire da una seconda pelle, una muta che ogni giorno ti stacca qualcosa di vecchio. In questo caso però è qualcosa di vecchio che è tornato prepotentemente a bussare contro lo sterno per venire fuori. L'incontro con Siren nella serata è stato il giusto epilogo di una giornata di menzogne. Prima Exodus, poi lei. Entrambi, come per Aletheia, visi conosciuti con cui è difficile costruire il personaggio, nascondere la reale natura dietro la maschera. Fortunatamente essere cresciuta con Mark e i suoi compari l'ha aiutata ad assimilare i modi spacconi degli attaccabrighe, riuscendo in qualche modo a delineare una personalità che non sia la propria, provocatoria, saccente - quello lo è anche lei a volte - manesca ma non senza una giusta motivazione. Se l'incontro con il Dottore, misticismo e occultismo a parte, è stato un sollievo sottile, quello con la Sirena ha lasciato una pulsante sensazione di malinconia al centro del petto. Aveva dimenticato che si sono conosciute solo per merito di Andre, e sentirlo uscire dalla sua bocca, quel nome, è stato come uno scoppio di pistola nel buio. Ancora non si era resa conto di quanto effettivamente bruciasse la distanza, così abituata a fingere e incassare, ad ingoiare e accantonare il dolore da non accorgersi di come, giorno dopo giorno, la mancanza di quel sorriso, di una spalla fraterna avesse scavato un solco profondo. 


Le spalle indolenzite le massaggia lentamente. Abituarsi a girare nella suit è qualcosa che inizia a fare senza lamentarsi, nonostante un'intera giornata con quella cosa addosso non sia come passeggiare in pantaloncini e maglietta, ma si fa quello che deve essere fatto. Non ha la forza di trascinarsi fino al South Side di nuovo, motivo per cui si infila una maglietta e se ne resta sulla brandina, richiuso Neit in un armadio, a giocare con i pezzi di ricordi raccolti nella sua scatola. Con la sigaretta tra le labbra e due dita di whisky in un bicchiere si chiede cosa penserebbe mai Andre di Neit. Ne sarebbe orgoglioso? Preoccupato? Scivola stesa sul lettino a fissare il soffitto, interrogandosi su come possa stare, se è davvero felice come lei spera che sia. E' così per tutti quelli che se ne vanno o che lascia indietro, la consolazione che almeno ne è valsa la pena perchè c'è qualcosa di meglio, di più bello, magari o semplicemente qualcosa che fa stare un po' meno male di prima. Infila le cuffie, chiude gli occhi. Ascolta in silenzio, scacciando la sensazione di solitudine che si fa largo come un tarlo nella testa. Non importa la strada intrapresa, non importa quanto lontani e distanti, prima o poi si rivedranno ancora e dovrà essere al meglio per quel giorno. Nel frattempo però può sorridere del fatto che la sua ombra ancora aleggia.




When we were young
We were the ones
The kings and queens
Oh yeah we ruled the world
We smoked cigarettes
Man no regrets
Wish I could relive
Every single word

We've taken different paths and traveled different roads
I know we'll always end up on the same one when we're old
And when you're in the trenches and you're under fire I will cover you

If I was dying on my knees
You would be the one to rescue me
And if you were drowned at sea
I'd give you my lungs so you could breathe

I've got you brother
I've got you brother
I've got you brother
I've got you brother

Oh brother, we go deeper than the ink
Beneath the skin of our tattoos
Though we don't share the same blood
You're my brother and I love you, that's the truth

We're living different lives, heaven only knows
If we'll make it back with all our fingers and our toes
5 years, 20 years come back, we'll always be the same

If I was dying on my knees
You would be the one to rescue me
And if you were drowned at sea
I'd give you my lungs so you could breathe

I've got you brother
I've got you brother

And if we hit on troubled water
I'll be the one to keep you warm and safe
And we'll be carrying each other
Until we say goodbye on our dying day

Because I've got you brother
I've got you brother
I've got you brother
I've got you brother

If I was dying on my knees
You would be the one to rescue me
And if you were drowned at sea
I'd give you my lungs so you could breathe

Oh oh oh, oh oh, oh oh
Oh oh oh oh oh, oh oh, oh oh
Oh oh oh, oh oh, oh oh
Oh oh oh oh oh, oh oh, oh oh

I've got you brother
I've got you brother